Gatsu, Berserk
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IL MANGA - BERSERK
La dimostrazione che i manga, i cartoni giapponesi, non abbiano come target solamente i ragazzi under 12 è BERSERK, creato da Kentano Miura e uscito nelle edicole nel 1996. Il protagonista, il cavaliere nero medievale Gatsu, infatti, non è il classico “buono” dei fumetti che ha comportamenti impeccabili, che agisce sempre in nome della giustizia e che è pieno di sentimenti positivi. Al contrario è un tipo solitario senza scrupoli, spietato e a volte crudele. Inoltre i lettori vengono catapultati in ambienti tetri, bui e devono essere pronti ad assistere a scene molto violente e sanguinarie. Gatsu è cieco ad un occhio, ha una spada enorme (“l'Ammazzadraghi”), che tiene dietro la schiena, e un braccio metallico artificiale con il quale può scagliare frecce o sparare cannonate.La vita di Gatsu è molto travagliata e caratterizzata sin dall’infanzia da eventi tragici e costellata di persone negative. Un gruppo di mercenari lo trovano, appena nato, sotto il corpo della madre, morta impiccata, e lo prendono con loro. Un uomo appartenente a tale gruppo di nome Gambino diventa suo padre adottivo, lo alleva e gli insegna l'arte del combattimento e della spada. Durante la sua infanzia subisce diverse violenze, lo stesso padre adottivo è molto duro con lui, addirittura consente che un altro mercante lo molesti in cambio di soldi. Dopo la morte di Gambino (ucciso dallo stesso figliastro per difesa), Gatsu viene arruolato come mercenario, nella squadra dei Falchi. In tale gruppo c’è Grifis, il comandante, bello carismatico e assetato di potere e una donna guerriera, Caska, della quale Gatsu si innamora. Nel corso dei tre anni di permanenza nella squadra dei Falchi, Gatsu diventa molto amico di Grifis, insieme al quale affronta numerose battaglie e, grazie alla sua abilità e il suo carisma, diventa un punto di riferimento e un amico per tutti i soldati appartenenti al gruppo. A causa della sete di potere e delle manie di onnipotenza di Grifis , Gatsu, non condividendo il suo comportamento, si allontana da lui. Grifis reagisce a tale abbandono seducendo la figlia del re. Quest’ultimo, venuto a sapere dell’accaduto, lo fa torturare fino a ridurlo a una larva umana. Gatsu riesce però a liberarlo e a potarlo in salvo. Grifis per riconquistare la sua forza è disposto a tutto, e attraverso il Bejelit conduce la squadra dei Falchi, quindi anche Gatsu, all'inferno, in quanto vuole sacrificarla ai Cinque della Morte. Ne scaturisce un massacro dal quale sopravvivono soltanto Gatsu e Caska. Per salvare e difendere Caska dai demoni e dallo stesso Grifis, Gatsu si taglia il braccio con la spada, viene ferito ad un occhio e colpito sul collo marchiato dal male. Scampato alla lotta Gatsu vaga alla ricerca di Grifis, diventato ormai uno dei cinque esseri malvagi, e, soprattutto, del segreto del Bejelit, un oggetto che gli può consentire di trovarli. L’unico personaggio positivo che fa parte della vita di Gatsu è un simpatico elfo di nome Pak che può curare le ferite e che è stato sottratto da Gatsu a una compagnia teatrale.
LA COSTRUZIONE E LA COLORAZIONE
Ho deciso di realizzare Gatsu per diversi motivi, perché ho letto sin dall’inizio il fumetto con molta passione, perché è un personaggio lontano dai soliti stereotipi e infine perché ha una muscolatura ben definita e da tempo mi volevo cimentare nella costruzione di un modello anatomicamente ben dettagliato. Ho scelto di rappresentarlo, non in una scena cruenta durante un combattimento, ma in un momento di riflessione e riposo dopo una delle tante battaglie. E’ interamente auto costruito. Per il corpo di Gatsu ho utilizzato un materiale che acquisto tramite internet, il suo nome è “super sculpey” è molto manleable e posso plasmarlo come voglio. E’ simile al più comune “cernit”, ma rispetto a questo è più elastico e quindi più lavorabile. Si indurisce mettendolo in forno o con una semplice passata di phon. Mi dimenticavo di dire che all’interno del corpo di Gatsu c’è uno scheletro di rame che ora, alla luce della mia esperienza, non vi consiglio di utilizare per la sua poca manleabilità e per il suo peso. Per il modello che sto costruendo attualmente sto utilizzando, infatti, l’alluminio, molto più leggero e morbido. La parte del corpo che mi ha richiesto più pazienza e che ho trovato molto complicata sono stati i capelli (Gatsu ha i capelli neri a spazzola). Li ho creati uno a uno, volevo ottenere un risultato il più realistico possibile, non volevo capelli a ciocche a punta classici di tutti i manga. La posa che ho scelto per Gatsu (seduto e quindi con i muscoli rilassati non in tensione) mi ha costretto a documentarmi su internet e a sfogliare molti libri di anatomia , è complicato scolpire addominali rilassati e i muscoli della schiena un po’ ricurvi.Per realizzare il braccio metallico, la spada e la botola ho utilizzato del plasticard e dei materiali trovati in casa per dei piccoli particolari come, ad esempio, una molla (per le giunture del braccio), una parte del portachiavi rotto di mia suocera (per l’anello che si trova vicino all’impugnatura della spada) e un braccialetto (per la catena che chiude la botola). Per la base, ho spennellato una miscela di colla vinilica e acqua sopra uno strato di DAS e successivamente ho fatto cadere delle foglie di origano e erbette varie raccolte per strada durante una passeggiata in campagna. Per quanto riguarda la colorazione, ho passato prima di tutto una mano di primer, ho colorato poi il tutto tramite l’aerografo utilizzado colori acrilici “Tamiya” e infine ho effettuato con il pennello le sfumature con colori a olio “Winsor & Newton”.
La dimostrazione che i manga, i cartoni giapponesi, non abbiano come target solamente i ragazzi under 12 è BERSERK, creato da Kentano Miura e uscito nelle edicole nel 1996. Il protagonista, il cavaliere nero medievale Gatsu, infatti, non è il classico “buono” dei fumetti che ha comportamenti impeccabili, che agisce sempre in nome della giustizia e che è pieno di sentimenti positivi. Al contrario è un tipo solitario senza scrupoli, spietato e a volte crudele. Inoltre i lettori vengono catapultati in ambienti tetri, bui e devono essere pronti ad assistere a scene molto violente e sanguinarie. Gatsu è cieco ad un occhio, ha una spada enorme (“l'Ammazzadraghi”), che tiene dietro la schiena, e un braccio metallico artificiale con il quale può scagliare frecce o sparare cannonate.La vita di Gatsu è molto travagliata e caratterizzata sin dall’infanzia da eventi tragici e costellata di persone negative. Un gruppo di mercenari lo trovano, appena nato, sotto il corpo della madre, morta impiccata, e lo prendono con loro. Un uomo appartenente a tale gruppo di nome Gambino diventa suo padre adottivo, lo alleva e gli insegna l'arte del combattimento e della spada. Durante la sua infanzia subisce diverse violenze, lo stesso padre adottivo è molto duro con lui, addirittura consente che un altro mercante lo molesti in cambio di soldi. Dopo la morte di Gambino (ucciso dallo stesso figliastro per difesa), Gatsu viene arruolato come mercenario, nella squadra dei Falchi. In tale gruppo c’è Grifis, il comandante, bello carismatico e assetato di potere e una donna guerriera, Caska, della quale Gatsu si innamora. Nel corso dei tre anni di permanenza nella squadra dei Falchi, Gatsu diventa molto amico di Grifis, insieme al quale affronta numerose battaglie e, grazie alla sua abilità e il suo carisma, diventa un punto di riferimento e un amico per tutti i soldati appartenenti al gruppo. A causa della sete di potere e delle manie di onnipotenza di Grifis , Gatsu, non condividendo il suo comportamento, si allontana da lui. Grifis reagisce a tale abbandono seducendo la figlia del re. Quest’ultimo, venuto a sapere dell’accaduto, lo fa torturare fino a ridurlo a una larva umana. Gatsu riesce però a liberarlo e a potarlo in salvo. Grifis per riconquistare la sua forza è disposto a tutto, e attraverso il Bejelit conduce la squadra dei Falchi, quindi anche Gatsu, all'inferno, in quanto vuole sacrificarla ai Cinque della Morte. Ne scaturisce un massacro dal quale sopravvivono soltanto Gatsu e Caska. Per salvare e difendere Caska dai demoni e dallo stesso Grifis, Gatsu si taglia il braccio con la spada, viene ferito ad un occhio e colpito sul collo marchiato dal male. Scampato alla lotta Gatsu vaga alla ricerca di Grifis, diventato ormai uno dei cinque esseri malvagi, e, soprattutto, del segreto del Bejelit, un oggetto che gli può consentire di trovarli. L’unico personaggio positivo che fa parte della vita di Gatsu è un simpatico elfo di nome Pak che può curare le ferite e che è stato sottratto da Gatsu a una compagnia teatrale.
LA COSTRUZIONE E LA COLORAZIONE
Ho deciso di realizzare Gatsu per diversi motivi, perché ho letto sin dall’inizio il fumetto con molta passione, perché è un personaggio lontano dai soliti stereotipi e infine perché ha una muscolatura ben definita e da tempo mi volevo cimentare nella costruzione di un modello anatomicamente ben dettagliato. Ho scelto di rappresentarlo, non in una scena cruenta durante un combattimento, ma in un momento di riflessione e riposo dopo una delle tante battaglie. E’ interamente auto costruito. Per il corpo di Gatsu ho utilizzato un materiale che acquisto tramite internet, il suo nome è “super sculpey” è molto manleable e posso plasmarlo come voglio. E’ simile al più comune “cernit”, ma rispetto a questo è più elastico e quindi più lavorabile. Si indurisce mettendolo in forno o con una semplice passata di phon. Mi dimenticavo di dire che all’interno del corpo di Gatsu c’è uno scheletro di rame che ora, alla luce della mia esperienza, non vi consiglio di utilizare per la sua poca manleabilità e per il suo peso. Per il modello che sto costruendo attualmente sto utilizzando, infatti, l’alluminio, molto più leggero e morbido. La parte del corpo che mi ha richiesto più pazienza e che ho trovato molto complicata sono stati i capelli (Gatsu ha i capelli neri a spazzola). Li ho creati uno a uno, volevo ottenere un risultato il più realistico possibile, non volevo capelli a ciocche a punta classici di tutti i manga. La posa che ho scelto per Gatsu (seduto e quindi con i muscoli rilassati non in tensione) mi ha costretto a documentarmi su internet e a sfogliare molti libri di anatomia , è complicato scolpire addominali rilassati e i muscoli della schiena un po’ ricurvi.Per realizzare il braccio metallico, la spada e la botola ho utilizzato del plasticard e dei materiali trovati in casa per dei piccoli particolari come, ad esempio, una molla (per le giunture del braccio), una parte del portachiavi rotto di mia suocera (per l’anello che si trova vicino all’impugnatura della spada) e un braccialetto (per la catena che chiude la botola). Per la base, ho spennellato una miscela di colla vinilica e acqua sopra uno strato di DAS e successivamente ho fatto cadere delle foglie di origano e erbette varie raccolte per strada durante una passeggiata in campagna. Per quanto riguarda la colorazione, ho passato prima di tutto una mano di primer, ho colorato poi il tutto tramite l’aerografo utilizzado colori acrilici “Tamiya” e infine ho effettuato con il pennello le sfumature con colori a olio “Winsor & Newton”.